Cosa hanno rappresentato i principali partiti di sinistra nella storia dell’Italia repubblicana, a quali valori si sono ispirati e come hanno tradotto quegli stessi valori sul piano dell’azione politica? Queste sono le principali domande a cui tentano di rispondere in questo volume Gianluca Scroccu, docente di Storia contemporanea all’Università degli studi di Cagliari e già autore di numerosi saggi sulla storia del socialismo italiano e sulle figure di Piero Gobetti e Antonio Giolitti, e Anna Tonelli, docente di Storia contemporanea all’Università degli studi di Urbino Carlo Bo e già autrice di vari studi sulla cultura politica del Partito Comunista Italiano. I due studiosi tracciano in questo modo una sintesi degli ultimi ottant’anni di vita della sinistra nell’Italia repubblicana, con l’obiettivo di fornire un utile strumento di studio pensato soprattutto per gli studenti.
All’interno del testo, gli autori intendono evidenziare il ruolo centrale dei partiti progressisti nella storia dell’Italia repubblicana, anche nel loro incarnare, soprattutto a partire dal periodo della Resistenza, ideali quali l’egualitarismo e la giustizia sociale, nei quali molti cittadini, non solo militanti di quegli stessi partiti, si riconobbero; contestualmente viene dedicata attenzione alle importanti conquiste rispetto a temi come quelli del divorzio o della condizione lavorativa degli operai, istituzionalizzate soprattutto grazie al lavoro di uomini e donne appartenenti ai due principali partiti di sinistra della cosiddetta “Prima Repubblica”, quello comunista e quello socialista. Allo stesso tempo, gli autori si propongono di mettere in luce quei momenti in cui gli stessi partiti di sinistra hanno messo in discussione i propri principi in nome di compromessi elettorali oppure non li hanno saputi tradurre concretamente in azioni efficaci sul piano politico; ciò avvenne in particolar modo dopo il 1989, in un momento in cui i partiti progressisti italiani faticarono a riorganizzarsi in maniera tale da affrontare pienamente le sfide di un paese ormai inserito in un mondo multipolare e globalizzato.
Il volume è suddiviso in tredici capitoli, ciascuno riguardante un determinato periodo della storia dei partiti di sinistra nell’Italia repubblicana; una scelta rilevante e originale è l’inserimento, alla fine di ogni capitolo, di discorsi (soprattutto di esponenti socialisti e comunisti di primo piano), di suggerimenti di film da visionare e di canzoni da ascoltare concernenti le tematiche trattate nel capitolo stesso. Questa scelta consente al lettore di comprendere con maggiore profondità storica le vicende dell’arco temporale trattato nel capitolo e di capire più compiutamente come molti temi e valori cari ai partiti di sinistra abbiano caratterizzato, in misura variabile a seconda del periodo di riferimento, anche parte della storia culturale della società italiana, di cui film e canzoni sono espressione.
I primi due capitoli sono dedicati al ruolo dei partiti di sinistra rispettivamente durante la Resistenza e durante i lavori dell’Assemblea costituente: particolare enfasi è posta sull’unità che caratterizzò i due più importanti partiti progressisti in nome della lotta al comune nemico nazifascista, ma anche sulle visioni in parte divergenti in merito ad un tema come il rapporto tra la neonata Repubblica Italiana e la Chiesa, con i socialisti che insistettero maggiormente per un ritorno a una netta separazione tra il potere politico e quello religioso.
Il terzo capitolo sintetizza le importanti vicende riguardanti i due partiti durante i primi anni della Guerra fredda: dapprima l’adesione ancora quasi totalmente incondizionata allo stalinismo e all’ideologia politica dell’Unione Sovietica, poi la frattura che emerse nel 1956 in seguito alle drammatiche vicende ungheresi e alla conseguente repressione operata da Mosca (con la condanna di quest’ultima da parte dei socialisti ma non da parte del Partito Comunista). Vale la pena segnalare due interventi riportati alla fine del capitolo, ovvero i discorsi commemorativi per la morte di Josif Stalin pronunciati in Parlamento dal leader comunista Palmiro Togliatti e da quello socialista Pietro Nenni il 6 marzo 1953. Questi interventi sono particolarmente importanti perché capaci di restituire la profonda commozione che la morte del leader sovietico suscitò all’interno di entrambi i partiti, a testimonianza dei forti legami con l’URSS che in quel momento ancora sussistevano all’interno della sinistra italiana.
I quattro capitoli centrali del testo prendono in esame tre periodi cruciali per la sinistra: gli anni Sessanta e il miracolo economico, il Sessantotto e gli anni Settanta. Emerge chiaramente come tutti questi momenti abbiano trasformato profondamente l’identità dei partiti progressisti italiani, i quali non compresero subito pienamente le dinamiche della nuova società dei consumi e dovettero confrontarsi con fenomeni quali la contestazione studentesca e la nascita di movimenti operaisti e femministi, oltre che con gruppi terroristici di estrema destra ed estrema sinistra che iniziarono a operare successivamente negli anni Settanta. In questo percorso viene quindi poi sottolineato l’evento-chiave a cui si giunse, anche sull’onda degli effetti di questi processi, ovvero la proposta del segretario comunista Enrico Berlinguer di giungere ad un “compromesso storico” con la Democrazia Cristiana che potesse salvare il paese dalla grave crisi politica, economica e morale di quegli anni. Da non trascurare è infine lo spazio dedicato al ruolo di alcune forze di ispirazione progressista come il Partito Radicale, le quali diedero un contributo decisivo, ad esempio, nel referendum sul mantenimento del divorzio nel 1974.
Gianluca Scroccu e Anna Tonelli dedicano i capitoli finali alle ulteriori trasformazioni avvenute tra gli ultimi due decenni del XX secolo e i primi anni Duemila: dalla spettacolarizzazione della politica che, anche grazie alla televisione, contribuì a far emergere negli anni Ottanta la figura del leader socialista Bettino Craxi, alla fine del mondo bipolare e alla conseguente trasformazione del Partito Comunista Italiano in Partito Democratico della Sinistra sotto la guida di Achille Occhetto, senza dimenticare poi il periodo di Tangentopoli, la scomparsa del Partito Socialista a guida craxiana e la nascita di nuovi antagonisti sulla scena politica quali Forza Italia di Silvio Berlusconi e la Lega Nord di Umberto Bossi. Il volume si conclude col racconto delle esperienze governative dell’Ulivo e dell’Unione, due formazioni eterogenee di centrosinistra guidate da Romano Prodi, iniziate rispettivamente nel 1996 e nel 2006, e con la nascita del Partito Democratico nel 2007, il quale ancora oggi persegue l’obiettivo di essere la guida di un “campo largo” che sia in grado di raccogliere tutte le forze progressiste del paese.
In conclusione, il volume rappresenta una sintesi equilibrata e puntuale di tutte le vicende più rilevanti che hanno caratterizzato la storia della sinistra nell’Italia repubblicana, dalla Resistenza ai giorni nostri; in questo senso il volume risponde all’intento degli autori di fornire una sintesi che possa essere di notevole utilità per gli studenti o, più in generale, per i lettori che desiderino possedere un quadro generale dell’argomento; l’aggiunta di discorsi, film e canzoni alla fine di ogni capitolo permette altresì di far emergere interessanti spunti di riflessione che sono in grado di indurre il lettore ad un successivo approfondimento, a partire dal contesto generale, di tematiche più specifiche.
Emanuele Gaboardi